L’ elioterapia (dal greco ἥλιος "sole" e θεραπεία "cura") è la terapia del sole.
Fino a duecento anni fa, le persone vivevano e lavoravano per la maggior parte del tempo all'aperto, sotto la luce del sole per ore e ore. Oggi, ci svegliamo al suono dei nostri allarmi al posto della luce naturale. Poi dobbiamo andare al lavoro in macchina e restare nei nostri uffici per le successive 8 ore, solo per uscire, quando il sole sta tramontando. Non c'è da meravigliarsi del perché più della metà della popolazione mondiale è carente di vitamina D (secondo il Center for Disease Control and Prevention).
Solo negli ultimi anni si è ritenuto che prendere il sole sia una cattiva abitudine, nella nostra cultura e nella comunità medica. Lungo il corso della storia, le prime popolazioni che hanno sfruttato la luce del sole per i suoi benefici sono state trovate in Grecia, Egitto, Roma, Babilonia, Assiria, e la Persia.
Infatti Greci e Romani consideravano la luce del sole un mezzo prezioso per prevenire e guarire molte malattie; i Greci eseguivano molti esercizi ginnastici a corpo nudo sotto i raggi del sole ed i Romani esponevano i loro corpi in terrazze speciali dette solaria per fortificarli o guarirli dalle malattie.
Le prime testimonianze non empiriche risalgono al Rinascimento, quando l’elioterapia acquista per la prima volta una valenza scientifica. Nel 1769 Lazzaro Spallanzani evidenziava l'azione solare antibatterica sugli uomini; nel 1815 lo Chauvin prendeva in considerazione le cure elioterapiche nelle infezioni dell'organismo e nello stesso periodo nasceva a Trieste il primo Istituto Elioterapico; nel 1853 le artriti croniche e le osteoperiostiti tubercolari venivano curate da T. Vanzetti con la luce solare. Nel 1903 Niels Finsenvinse il Premio Nobel per la Medicina per il suo uso dei raggi UV contro la tubercolosi della pelle.
Inoltre è stato impiegato per sterilizzare l'acqua potabile e inquinata. L'utilizzo della luce ultravioletta per la disinfezione dell'acqua potabile risale al 1916 negli Stati Uniti. Negli anni recenti il sistema UVGI, in inglese "Ultraviolet germicidal irradiation" , ha trovato nuove applicazioni nella sanificazione dell'aria.
Che cos’è lo spettro solare?
La radiazione solare è costituita dalla mescolanza di tutte le lunghezze d’onda in quantità le cui proporzioni la fanno percepire come luce bianca. I raggi caratterizzati da lunghezze d’onda molto piccole (raggi gamma, X, ultravioletti) sono i più energetici, viceversa le lunghezze d’onda più grandi sono associate ai raggi infrarossi e alle onde radio, che sono meno energetici. In particolare ci soffermeremo sulla radiazione ultravioletta, UVA, UVB e UVC.
Il 99% degli ultravioletti che arrivano sulla superficie terrestre sono UVA. Infatti quasi il 100% degli UVC e il 95% degli UVB è assorbito dall'atmosfera terrestre.
Il nome significa "oltre il violetto" (dal latino ultra, "oltre"), perché il violetto è l'ultimo colore ad alta frequenza visibile dello spettro percepito dall'uomo, cioè quello con la lunghezza d'onda più corta. La luce ultravioletta viene prodotta da una vasta gamma di sorgenti artificiali, come le lampade solari, e naturali tra cui, in primis, il sole.
Negli ultimi venti anni gli studi e le ricerche si sono moltiplicati a dismisura per opera di studiosi di tutto il mondo, portando l'elioterapia a un grado così completo di perfezione da farla assurgere a mezzo terapeutico di primissimo ordine.
Infatti i raggi ultravioletti, in particolare UVB, favoriscono la conversione del 7-deidrocolesterolo che può dare origine al colecalciferolo, reazioni inerenti alla chimica della Vitamina D, ormone fondamentale per il benessere di tutto l’organismo. Nonostante ciò, gran parte dei dermatologi raccomanda di non esporsi troppo al sole estivo, specialmente nelle ore centrali della giornata. A maggior protezione dell'epitelio corneale, e dei mezzi diottrici oculari, quali il cristallino e la retina, è appropriato l'utilizzo di lenti protettive. Materiali in resina o vetrosi comportano un assorbimento nello spettro dei 330 nm (nanometri, ovvero l’unità di misura dello specchio solare), con adeguate colorazioni, invece, viene bloccato fino al valore di 400 nm (nanometri).
Come difesa contro la luce ultravioletta, dopo una breve esposizione, il corpo si abbronza rilasciando melanina, un pigmento scuro. La quantità di melanina, che varia a seconda del fototipo e del colore della pelle, aiuta a bloccare la penetrazione degli UV e impedisce che questi danneggino la parte profonda della pelle, creando uno scudo protettivo, chiamato anche callosità cutanea.
Effetti positivi della luce UV comprendono l'induzione della produzione di vitamina D nella pelle, ormone che favorisce il riassorbimento di calcio a livello renale, l'assorbimento intestinale di fosforo e calcio ed i processi di mineralizzazione dell'osso e di differenziazione di alcune linee cellulari nonché l'attivazione di alcune funzioni neuromuscolari.
La fototerapia è una metodica terapeutica basata sull'impiego di apparecchiature in grado di riprodurre artificialmente i raggi ultravioletti e simulare in tal modo l'azione benefica del sole.
La terapia Puva, acronimo di psoraleni e UVA, è basata sull'impiego della luce (in particolare della sua componente ultravioletta UVA) applicata ad alcune malattie dermatologiche. Ad esempio l’utilizzo di questa terapia per psoriasi, vitiligine, micosi fungoide e dermatite atopica sono esempi di utilizzo sanitario positivo della radiazione.
Le lampade utilizzate per la fototerapia con UVB a banda stretta, invece, sono chiamate TL01 ed hanno un particolare picco di emissione intorno ai 311 nm - 313 nm. Questa lunghezza d'onda è stata selezionata perché è risultata avere la massima dose di radiazioni efficaci e la minima dose di radiazioni dannose.
I benefici della vitamina D quindi, sono innumerevoli per la salute del nostro corpo. Oltre alle malattie dermatologiche, diversi studi hanno riscontrato risultati positivi nell’integrazione di vitamina D per diverse patologie come il cancro, l'asma, ipertensione, depressione, Alzheimer, malattie autoimmuni come la sclerosi multipla, malattie cardiovascolari, sistema respiratorio ed il diabete di Crohn e tipo -I.
Ovviamente all’aria aperta, approfittando della luce del sole. Alcuni studiosi ritengono che “la terapia del sole” debba essere praticata esclusivamente in alta montagna perché lo spettro è più ricco di raggi ultravioletti; altri, invece, che il luogo più adatto sia la riva del mare; numerosi autori sono concordi nell'affermare che le cure solari possono essere praticate anche in pianura e persino nel cuore di grandi città continentali e nell'ammettere che i risultati talora migliori che s'ottengono in montagna e al mare dipendano piuttosto dai fattori climatici complementari propri di queste località. Si deve pertanto concludere che nello scegliere il luogo deve essere sempre seguito un criterio individualistico che tenga in giusto valore, da un lato le caratteristiche dello spettro solare e del clima di quella località, da un altro le condizioni e le esigenze del paziente.
Partendo dal concetto che l'elioterapia è tanto più efficace quanto più vasta è la superficie corporea irradiata, l’esposizione dovrà essere sempre, per quanto possibile, generale. La cura va praticata a dosi progressivamente crescenti senza raggiungere mai all'inizio un'intensità tale da provocare forti reazioni locali e generali: le ustioni.
La temperatura dell'ambiente deve oscillare fra + 20° e + 25°; sono sconsigliabili i bagni di sole a temperature superiori, che debilitano profondamente gli ammalati e provocano facilmente la comparsa d'una grave complicazione: il colpo di sole. L'insolazione viene abitualmente eseguita ad ammalato coricato, col capo protetto da un ampio cappello bianco e gli occhi da occhiali verdi, su terrazze o verande riparate dal vento, sulla neve, sulla spiaggia, in barca, ecc.
Più semplice è l’esposizione a lampade solari, che risultano essere il metodo più veloce e comodo per approfittare dei benefici dei raggi ultravioletti (UVB).
A seconda del proprio tipo di pelle, nei centri specializzati (non parliamo di lampade abbronzanti dei centri estetici), con lettini e docce solari che rispettano la nuova Normativa Europea, ci si può sottoporre ad un programma di sedute specifico tenendo conto di esposizioni recenti, tipi di pelle, quantità di melanina etc.
In conclusione ricordiamo l'impatto che la luce esercita sulla salute. Se attuata con intelligenza, questa tecnica può essere sfruttata per trarne beneficio nella prevenzione e nella cura di molte condizioni patologiche oltre che ad avere un grande impatto sul nostro benessere mentale.
A cura di Giulia Di Francesco
Fonti
http://www.treccani.it/enciclopedia/elioterapia_(Enciclopedia-Italiana)/
http://www.thehealthyhomeeconomist.com/heliotherapy-benefits-of-the-sun-beyond- vitamin-d/