Intervista con il prof Jorg Spitz su "SonnenAllianz"
Heike Moser
Professor Spitz, grazie mille per averci concesso del tempo per questa intervista.
I nostri membri la conoscono non solo per i suoi contributi ai nostri congressi del 2010 e 2013 sul tema della vitamina D, che ha sempre ottenuto il massimo dei voti nei sondaggi tra i partecipanti, ma anche grazie ai suoi libri, che vengono letti con molta attenzione.
Inoltre, dallo scorso anno è presente online con il sito web www.sonnenallianz.spitzen-pravention.com, un portale dove chiunque sia interessato può informarsi sulle proprietà benefiche del sole e sui suoi poteri protettivi e curativi.
Cosa la spinta a creare questo sito web?
Con l'istituzione dell'accademia per la medicina umana (akade mie fur menshliche Medizin GmbH), nel corso del 2014 ho preparato un gruppo di professionisti per fornire le informazioni sul tema "salute al top" non più solo in formato cartaceo ma anche attraverso altri media.
Oltre ai social media, anche su piattaforme informative su internet. Il primo progetto pilota di successo è stato un portale di informazione per pazienti affetti da sclerosi multipla (www.life-sms.org), una malattia la cui origine ed il cui sviluppo sono particolarmente influenzati, come è noto, anche dal sole e dalla vitamina D. Dal momento che, nonostante tutti gli sforzi ed i parziali successi nella diffusione delle informazioni sull'ormone solare vitamina D, la maggior parte della popolazione continua ad avere una profonda carenza di vitamina D durante l'inverno, era logico dover creare, in aggiunta ai miei numerosi libri e conferenze, un portale informativo sull'importanza dela sole e della vitamina D per la salute umana.
Uno degli obbiettivi del suo sito SonnenAllianz è "l' esame critico di false affermazioni dei media e dei gruppi di interesse". Nella sua rubrica, lei attacca specificatamente la diffusione di miti negativi e provvede a carreggerli. A proposito della parola chiave "tanoressia", la cosidetta dipendenza dal sole, lei afferma: "il sole può essere coinvolgente ma diverso da come ci si aspetterebbe". Cosa intende dire?
Si. La natura è intelligente! Quella che viene venduta come dipendenza patologica dal sole è in relatà un impulso elementare degli esseri umani a esporsi alla luce del sole per trarne effetti benefici. Questo comportamento viene ricompensato con il rilascio di ormoni (le endorfine), che è simile a quello che notoriamente si ottiene quando si corre. Così è anche con lo stimolo della fame e del sesso. Tutte queste "dipendenze" servono a preservare la specie e l'individuo. Chiunque le trasformi in comportamenti patologici non comprende la natura dell'uomo.
Ora un tema vastissimo, che ogni anno ritorna su quesi tutti i giornali: sole e cancro della pelle! Un tema costantemente ricorrente accompagnato da quelle che lei descrive come "affermazioni spesso astruse" che alimentano la "paura del sole". La stampa riferisce di oltre 200 mila casi all'anno. Se si considerano le cifre del registro dei tumori o dell'Istituto Robert Koch, non può trattarsi solo del melanoma maligno che certamente è un tumore pericoloso per la pelle. Come si arriva dunque ad ottenere queste cifre? E perchè questo inganno voluto?
Questo argomento è spesso accompagnato da "teorie della cospirazione". Penso che, come in molti altri ambiti della vita quotidiana, si tratti semplicemente di esercitare un'influenza massiccia attraverso i media per salvaguardare gli interessi di singoli gruppi o istituzioni, a prescindere dal fatto che qualcuno ne venga danneggiato o meno. e questa è una cosa riprovevole! Per fortuna, anche questo dogma, che sembra cementato da decenni, sta cominciando a crollare e presto crollerà definitivamente a causa dei nuovi risultati della ricerca, come è appena accaduto com in dogma dei grassi malsani nel campo delle scienze nutrizionali. Ad esempio, il grande "studio sul melanoma", che è stato condotto per dimostrare la nocività della luce solare, ha dimostrato esattamente il contrario: dopo 20 anni, lo studio condotto su 30 mila donne ha mostrato un tasso di mortalità 2 volte superiore tra chi evita il sole rispetto a chi si espone al sole. Se si confronta il rischio con altri fattori associati allo stile di vita, si scopre che la mancata esposizione al sole è dannosa per la salute quanto il fumo! Difficlle da crede, ma è tutto scritto nelle relative banche dati.
Siamo sopraffatti da raccomandazioni e regole di comportamento quando si tratta del sole, quali "non esporsi al sole di mezzogiorno". Allo stesso tempo, come si può leggere anche sul sito, la produzione vitale di vitamina D è possibile proprio in quel momento della giornata, vale a dire solo tra le 10 e le 15, e solo da fine marzo a metà ottobre. oppure sentiamo dire: "esporsi al sole solo con protezione solare". Eppure le creme solari con fattore di protezione superiore a 15 prevengono la sintesi della vitamina D. E, ad essere onesti, trovare una protezione solare con una SPF inferiore a 15 sembra quasi impossibile. Ricordo i tempi delle creme con SPF 3-8. Con loro siamo andati in vacanza in Spagna. Allo stesso tempo, però, conosciamo l'enorme carenza di vitamina D in Germania. Si dice ne venga colpito fino al 60% della popolazione in estate e fino al 90% in inverno. Domanda cattiva: c'è un sistema dietro a tutto questo? Ci stanno prendendo in giro e ci stanno rendendo addirittura più malati?
La risposta a questa domanda è praticamente identica alla precedente. Il vecchio principio si applica anche ai mezzi di comunicazione: "chi paga il pifferaio sceglie la musica". Dato che i media trasmettono interamente in diretta gli annunci delle grandi imprese, essi determinano ciò che viene scritto o trasmesso. Ciò vale ovviamente anche per le emittenti televisive pubbliche, come è stato dimostrato proprio questa estate nelle relative trasmissioni. Un'altro moltivo per creare e mantenere una piattaforma come SonnenAllianz è diffondere un'informazione obbiettiva.
In particolare, l'esposizione al sole nel solarium spesso e volentieri è bersaglio di critiche negative. La situazione non è cambiata in modo significativo con l'introduzione dell'ordinanza sulla protezione contro i raggi UV, che prescrive la riduzione della radiazione UV a un massimo di 0,3 Watt al metro quadro oltre all'obbligo di informare i clienti e di formare gli specialisti che lavorano nei centri di abbronzatura. Quindi, se non sono un fan di "farmaci" o integratori alimentari e non voglio mangiare 80 uova al giorno, come posso ottenere abbastanza vitamina D nei mesi di scarsa insolazione?
Si, i solarium, sono diventati, per così dire, il nemico pubblico della nazione. Nel secolo scorso, un collega, ha ricevuto il premio nobel per la medicina per l'invezione del sole artificiale ed i bambini di tutto il mondo sono stati irradiati con questo sole artificiale allo scopo di porre fine al rachitismo. Come dicevo in merito all'interpretazione della "dipendenza dal sole" c'è una mancanza di comprensione del sole artificiale per quanto riguarda le relazioni fisiologiche di base: oggi sappiamo che la pelle non solo tiene insieme l'abbondante tessuto adiposo del nostro corpo, ma è un organo endocrino, cioè un tipo di ghiandola che produce il precursore di un ormone vitale, vale a dire l'ormone solare, per mezzo della componente fototerapica della luce solare. Questa proprietà di rilasciare sostanze messaggere e ormoni si trova anche in altri organi, come ad esempio i muscoli. Se questi muscoli non vengono utilizzati regolarmente la produzione di questi ormoni cessa e perdiamo quindi, un fattore di controllo nel nostro corpo. Per questo motivo, l'attività fisica è così sana, non solo perchè migliora la circolazione sanguigna negli organi. Lo stesso vale per la pelle: niente radiazioni UVB, niente ormoni solari! E non importa se questa radiazione proviene dal sole "reale" o dal sole artificiale del solarium. Quest'ultima è molto più facile da controllare in studio rispetto alla sorella maggiore nel cielo, e per giunta è sempre disponibile. La formula magica per la radiazione UV è la stessa di tutti i fattori che influenzano l'organismo: la dose fa il veleno. Si dimostra che chi beve un quartino di vino a pasto ogni giorno vive più a lungo di una persona astemia. Invece, bere 3 bottiglie al giorno ha l'effetto opposto.
Si dice la vitamina D abbia un'effetto esteso sull'organismo umano, affermazione che si può trovare sul suo sito web e nei suoi libri, informativi ed altamente raccomandati. Il corpo produce naturalmente questo ormone precursore esclusivamente con la fototerapia, sia del sole o del solarium, giusto? Se si nega che il sole ha un effetto curativo e preotettivo, cosa si sta facendo negli ambienti interessati? Quali conseguenze possono esserci?
I media speculano molto sulle conseguenze dei cambiamenti ambientali ed in parte evocano un futuro scenario disastroso. Si trascura che l'attuale catastrofe ambientale si è verificata da tempo: l'epidemia delle cosiddette malattie della civiltà, a partire da demenza, diabete e malattie cardiocircolatorie fino a reumatismi e tumori, è il risultato del nostro stile di vita non più adatto alla specie in un ambiente tecnicamente modificato. E la mancanza del sole è una parte essenziale di questo stile di vita. Nonostante tutti gli sforzi del sottoscritto e di numerosi altri esperti, la situazione di carenza in Germania è addirittura in aumento, come dimostra una recente pubblicazione del 2017, una notizia che ha fatto scalpore nei media.
Questa situazione inizia giù durante la gravidanza, poichè oltre il 90% delle donne incinte soffre di una carenza di vitamina D, che mette in pericolo non solo il corso della gravidanza, ma anche la salute del bambino durante la crescita. E non è più solo il noto addolcimento osseo (rachitismo), ma una moltitudine di malattie autoimmuni nella tarda vita del bambino come l'asma, le allergie ed il diabete di tipo 1, dal momento che il sistema immunitario del bambino si sintonizza correttamente solo se la madre ha una quantità sufficiente di vitamina D. Come ho detto, sarebbe un vero disastro, ma facilmente eliminabile con un'esposizione regolare della pelle al sole per alcuni minuti al giorno, come è accaduto in milioni di anni di evoluzione.
Un'ultima domanda su un problema di attualità: il 29 gennaio 2018 l' Università des Saarlandes di Saarbrucken ha pubblicato un comunicato giù citato dalla stampa. Un gruppo di ricerca internazionale guidato dal prof. Jorg Reichrath è giunto alla conclusione che non esiste una chiara connessione tra l'uso del solarium ed il melanoma. Per dimostrarlo, le banche dati della letteratura scientifica sono state spulciate in cerca di relativi studi sull'argomento, tra cui due relazioni dell' UE e dell' OMS. Da un lato, secondo gli studi citati, si conclude che "...le valutazioni dei due organismi si basano su una valutazione della letteratura incompleta, squilibrata e acritica", e dall'altra di afferma che "...lo stato attuale delle conoscenze scientifiche non supporta la conclusione che l'uso moderato del solarium aumenti il rischio di sviluppare il melanoma". Che cosa può dirci in proposito?
Tale correzione era piuttosto attesa, in quanto le parti interessate suggeriscono che gli effetti positivi del sole e della vitamina D non solo sono certi, in quanto mancano studi con prove schiaccianti. Tuttavia è esattamente questo il caso per l'affermazione che la fototerapia è responsabile del melanoma. Indipendentemente da questo revisionismo scientifico, i colleghi italiani hanno pubblicato degli studi in cui affermano che il nostro stile di vita (ancora una volta) ha un'influenza significativa sul rischio di sviluppare il melanoma: la combinazione di fumo e obesità comporta un aumenta significativo della probabilità di sviluppare il cancro della pelle. Penso che si attenga alla vecchia e collaudata regola: la dose fa il veleno!
Se esponete la vostra pelle in modo moderato e regolare ai raggi UV, potete certamente aspettarvi più benefici che rischi per la vostra salute.
Fonti
www.sonnenallianz.de
www.spitzen-praevention.de
www.dsgip.de
A cura di Giulia Di Francesco